Bilancio dell’Intangibile

Cosa riguarda il servizio?

La turbolenza del macroambiente organizzativo d’impresa spinge a prendere coscienza di una visione più ampia e certamente più realistica di creazione del valore d’impresa.

Così, accanto al Bilancio d’esercizio, classico strumento di valutazione della “ricchezza” aziendale, compare un metodo nuovo, quello che porta alla definizione del Bilancio dell’Intangibile, sensibile all’individuazione del grado di vitalità di un’azienda insito nel suo patrimonio umano, il vero capitale in grado di farla crescere, innovare e competere.

Il valore del fondamentale vantaggio competitivo d’impresa quindi, del Capitale Intellettuale, è dato dall’insieme del capitale umano, del capitale organizzativo e di quello relazionale che costituiscono anche i tre fondamentali documenti del suddetto bilancio:

– Capitale umano, fotografa lo stato attuale del personale aziendale considerandone dati amministrativi: numerosità, livelli retributivi, ammontare complessivo delle remunerazioni al personale, turn-over, assenteismo;

– Capitale relazionale, definisce lo stato attuale del personale aziendale considerandone caratteristiche personali: livello di istruzione in input ed in output, partecipazione alla formazione (tipologia e quantificazione), livello di autonomia, n° di progetti portati a compimento, rapporto tra attitudini personali e job profile, rapporto tra ruolo ricoperto in azienda e job description, livello di tacit knowledge, ampiezza del potenziale inespresso (ulteriori capacità e competenze non applicare in azienda);

– Capitale organizzativo, analizza i due documenti precedenti alla luce del macro e del microambiente organizzativo d’impresa al fine di trarne vantaggio strategico. L’obiettivo è quello di leggere il capitale umano e personale in chiave di potenzialità pianificando mirate azioni di sviluppo del personale (a livello numerico, di miglioramento delle conoscenze/competenze, di process reenginering) che possano incrociarsi con le politiche del marketing ed ottenere un vantaggio di business (snellimento organizzativo, acquisizione di nuove linee, di nuovi mercati …) .

E’ così che le risorse umane d’impresa divengono patrimonio, unico e fondamentale per ogni strategia di crescita.

Redigere un bilancio delle competenze induce l’organizzazione ad effettuare un esame profondo sulle proprie risorse umane rendendole focus di attenzione per le caratteristiche attuali e per le possibilità di sviluppo personale ed aziendale che lo stesso può garantire.

Ogni azienda può fare un percorso diverso a seconda delle risorse umane che accoglie, del loro “attaccamento” al lavoro, della loro capacità di creare, di offrire soluzioni e di impegnarsi per l’evoluzione di un progetto.

 

 

 

Perché implementarlo?

I vantaggi della redazione del Bilancio dell’Intangibile sono molteplici e riguardano diversi interlocutori aziendali:

– il management, informato sulla qualità della sua gestione e responsabilizzato sulle possibilità di sviluppo d’impresa, ha modo di interfacciarsi con indicatori chiave per monitorare e valutare periodicamente il raggiungimento degli obiettivi strategici aziendali;
– le risorse umane, motivate dalla consapevolezza di rappresentare il principale driver che crea valore nelle organizzazioni, divengono in grado di monitorare e quindi controllare ed implementare su loro stesse gli asset intangibili (conoscenze, know-how, processi e relazioni);
– gli stakeholders, riescono ad acquisire dati ed informazioni altrimenti non disponibili (capaci di creare valore per l’impresa), valutare la crescita, l’efficienza e la stabilità dell’azienda.